Cari Amici,
in questa nostra epoca contraddistinta dalla globalizzazione dovremmo essere abituati ad avere una visione sempre più ampia del mondo, avere orizzonti lontani ed ambizioni elevate finalizzate al bene collettivo. Anche il nostro piccolo mondo della “Corsa dei Vaporetti” andrebbe osservato con questa ottica. E’ una riflessione che si è consolidata in me dopo aver vissuto l’esperienza della 56° e 57° edizione dell’evento, manifestazione che ogni anno proietta, ancora una volta, la città di Spoleto alla ribalta mediatica con “la corsa più pazza del mondo”.
Nel cuore verde d’Italia, l’Umbria, c’è Spoleto, che torna ancora una volta ad essere il grande villaggio atto ad ospitare uno degli eventi locali più attesi, e, con la 58° edizione Spoleto si trasforma in un “melting pot”, delle più svariate forme e cromie dei Vaporetti, che contraddistinguono il mondo degli appassionati e si pone essa stessa come riferimento assoluto. Convincendomi ancora una volta, tra l’altro, che la nostra Città sia la culla della tradizione, perché nel nostro DNA è scolpito il meccanismo del saper fare dell’artigianalità storica la coniugazione con le novità tecnologiche attuali, e perché tutto questo è inserito in un contesto ambientale (paesaggistico ed architettonico) che ne amplifica il valore. Sfavillante e smagliante nei suoi colori è la carenatura, con le tre ruote brillanti i Vaporetti sono esempio di quell’insieme di valori, tradizioni e sport
goliardico che rendono la manifestazione ammirata ed invidiata da tutta l’Italia.
Valori di artigianalità da una parte, e valori di solidarietà dall’altra, sono gli elementi fondanti di un evento che cresce in termini di consenso; non a caso nelle passate edizioni si è raggiunto il punto massimo degli oltre 10.000 spettatori a guardare la corsa in presenza, mentre sui social ha ottenuto più di 6.000 likes. Trend che aumenta di anno in anno anche con l’interessamento dei media e delle fiction televisive. Lo spettacolo della Corsa dei Vaporetti ha saputo attirare migliaia di visitatori a Spoleto. venuti da tutt’Italia, con un incredibile successo turistico; la quantità dei “Vapori” in opera, che ha fatto rima con qualità e varietà dei mezzi, ha regalato agli appassionati, ai cultori ed anche ai semplici curiosi uno show impareggiabile di sana goliardia.
La storia ci dice che il nome “Vaporetto” fu scelto in ricordo dell’automobile a vapore (detto appunto “u vapore”) che fece servizio di linea sulla ferrovia SpoletoNorcia fra il 1902 ed il 1909, ed attraverso la storia siamo diventati il luogo di origine di questa manifestazione. La loro nascita viene da lontano, e ci sono varie dottrine su questa origine; si dice di qualche “ridanciano” utilizzò una vasca da bagno o una vecchia bombola da gas, per realizzare il vaporetto, più verosimilmente, però, è quella che sia legata ad una tradizione in uso fra i minatori di Morgnano, ma ci sono anche altre teorie che parlano di questo mezzo. Sta di fatto che la tradizionale corsa, da quando è iniziata, fu mantenuta ed interrotta solo durante il
periodo bellico della seconda guerra mondiale. Ripresa successivamente, ha avuto degli alti e bassi, con notevoli difficoltà sempre superate. Molte sono state le città che hanno preso spunto dalla corsa spoletina, ma la nostra è l’originale le altre sono solo fotocopie, e come si sa le fotocopie restano sempre fotocopie con tutte le loro imperfezioni; quindi, i Vaporetti di Spoleto sono unici nel loro essere ed inimitabili nella loro riproduzione.
Ricordo a tutti che dal 2012, quando l’allora presidente pro tempore dell’AVIS Sergio Grifoni si è fatto promotore dando un impulso all’incoraggiamento per la ripresa della rievocazione storica della Corsa dei Vaporetti, la manifestazione ad oggi ha avuto solo l’interruzione forzata per della pandemia di COVID-19. L’AVIS si adopera con tutte le sue possibilità e capacità per offrire alla cittadinanza intera l’opportunità di godere della “corsa più pazza del mondo”, ed oggi, a maggior ragione per i festeggiamenti del 70° anniversario di vita associativa, sarà come sempre parte attiva nella sua organizzazione. La preparazione della manifestazione, che viene coordinata in collaborazione fra il Comitato dei Vaporetti e l’AVIS, deve essere mirata continuamente ad attrarre sempre più appassionati a di fuori della cerchia cittadina, e questo è uno degli obiettivi che dovrà essere perpetuamente raggiunto, anche con l’aiuto ed il patrocinio del Comune di Spoleto.
La “Corsa dei Vaporetti” è giunta alla sua 58° edizione. Ritengo opportuno, quindi, che occorrerebbe fare un protocollo d’intesa fra il Comune di Spoleto, il Comitato dei Vaporetti e l’AVIS, e, perché no anche con la Regione Umbria, per una collaborazione congiunta per la promozione folcloristica dell’evento, perché i Vaporetti sono cultura ed attrazione caratteristica, fanno vivere emozioni e rappresentano la storia di Spoleto, ed insieme ad altre manifestazioni più altisonanti sono uno dei volani per l’economia e lo sviluppo turistico della città.
Protocollo d’intesa, quello appena auspicato, dove la Corsa dei Vaporetti deve essere proiettata nel prossimo futuro al centro del mondo, e per questo l’AVIS si farà parte integrande e possibilmente principale di questo progetto.
Nel salutare il Comitato Vaporetti, il Presidente Fabrizio Luchetti ed il Sindaco Andrea Sisti, mi corre l’obbligo di evocare a gran voce il nostro motto “l’AVIS per Spoleto – Spoleto per l’AVIS” .
Roberto Bastianelli
Presidente AVIS Spoleto